Le scalate del Monte Everest
Avete idea di quante persone abbiano preso coraggio e si siano cimentate nell’impresa?
La cronologia delle scalate è di fatto un intreccio di storie avventurose, rocambolesche e bizzarre, che tra i protagonisti vanta audaci personalità tra cui improbabili e improvvisati aviatori alpinisti o addirittura arditi apicoltori alla ricerca di emozioni forti.
Le prime esplorazioni risalgono intorno agli anni ’20 e furono di origine britannica. Tra i primi e i più famosi tentativi di scalata si ricorda quello di Mallory e Irvine, i quali furono avvistati per l’ultima volta a 7.800 mt. Secondo alcune teorie, i due avrebbero raggiunto la cima già diversi anni prima di Hillary e Norgay, ma la sorte di questi due avventurieri mantiene tuttora un certo alone di mistero.
Una delle avventure più memorabili è di certo quella di Edmund Wilson, il quale fu mosso dall’idea visionaria di raggiungere la vetta dell’Everest con il suo Gypsy Moth, un piccolo velivolo a elica, contando tra l’altro su scarse abilità di pilotaggio. L’ardua impresa fu ostacolata dalla confisca del suo aereo da parte delle autorità britanniche, ma lui non si diede per vinto! Si ingegnò ancora per portare a termine la sua impresa e, adottando altre strategie, tentò di raggiungere in solitaria la vetta partendo da Rongphu. Il suo corpo e suoi diari furono purtroppo ritrovati in seguito, a circa 6.400 mt di quota.
La prima spedizione che culminò con un grande successo fu organizzata dal versante nepalese dall’apicoltore Hillary e dal giovane sherpa Norgay, i quali raggiunsero la cima alle 11.30 del mattino, il 29 maggio del 1953.
Negli anni a seguire, molti altri scalatori hanno tentato di raggiungere la famigerata vetta: la prima donna fu la giapponese Junko Tabei nel ’75, il più giovane fu invece il californiano Jordan Romero all’età di soli 13 anni; il più anziano, infine, il nepalese Min Bahadur Sherchan all’età di 76 anni.
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